OPERE ORIGINALI:
“LA BUON’ANIMA DI MIA SUOCERA” – Edizione in 3 e in 2 atti. Commedia dialettale. Detta commedia nel 1996 è stata rappresentata dagli universitari di Perth nel Western Australia per la regia dell’insegnante di Italiano.
“L’opera, la prima composta in ordine di tempo, ma la più recitata perché sempre attuale oltre che originale, affronta il problema scottante che riguarda la convivenza tra le giovani e le mature generazioni e il caparbio isolamento del protagonista dalle numerose manifestazioni dei figli e della moglie, nonché il rifiuto di aprire con essi un qualsiasi discorso fino a quando non interviene la sua coscienza, personificata sotto le spoglie della defunta suocera, che gli ricorda che in ogni tempo il mondo degli affetti non ha tramonto e che il dovere di un padre è quello di trovarsi vicino ai propri figli.”
“SENSALERIA PER… CORNA!” – 3 atti. Commedia dialettale.
“Uno spaccato di vita paesana dove gli stenti e la mediocrità sono più accentuati per la mancanza di iniziativa del protagonista e per il menage piatto e senza interesse della famiglia, finchè il sogno si sostituisce alla realtà facendo passare momenti drammatici al capo famiglia il quale, al risveglio, si accorge che tutto, per fortuna, è stato un incubo e promette di cambiare vita.”
“IL BIVIO” – 3 atti – Commedia in lingua. Segnalata al 9° concorso letterario internazionale AIDO di Livorno.
“La storia della vita. Ciascuno di noi, ad un certo punto della propria esistenza, si trova ad un bivio: affrontare la via del bene o quella del male? La vicenda, condotta per simbolismi, mette in risalto il travaglio dei protagonisti nel trovare la giusta direzione.”
“LA MADRINA” – 3 atti. Commedia dialettale. 2° premio al 10° concorso letterario internazionale AIDO di Livorno.
“E’ una satira alla mafia e alla politica, giocando sul doppio significato del vocabolo “madrina”: mafioso e di parentela. La vicenda mette in risalto quali compromessi, a volte, deve accettare la politica per avere il sopravvento sugli avversari per potere amministrare la cosa pubblica, con conseguenze, spesso, di danni irreversibili.”
“GIUFA’: IERI, OGGI, SEMPRE!” – 2 atti. Commedia dialettale. Segnalata al 1° premio regionale 1988 di Ragalna.
“Un atto di accusa contro il Potere che, negli anni ’50, provocò a Catania un famoso scandalo edilizio per il risanamento di un vecchio quartiere popolare del Centro storico, a danno di tanta povera gente a cui è stata tolta la casa dietro un ridicolo compenso. Giufà, tipica e antica maschera siciliana, rappresenta il Popolo, mentre il suo avversario e nemico Cantalanotte rappresenta il Potere.”
“VIOLENZA POLITICA” – 2 atti. Dramma in lingua. Segnalato al 9° concorso letterario internazionale AIDO di Livorno.
Un critico teatrale ha definito quest’opera: “Un lavoro pregevole sotto il profilo morale e didattico, dove si fronteggiano opinioni e inquietitudini di uomini invischiati nella politica, travolti dalle leggi spietate che reggono i partiti e governano le loro lotte per la sopravvivenza e la supremazia. Per la complessità ideologica e per l’anatomia e analisi del partitismo è un’operazione critica che vale più di cento tribune, perché scritta con chiarezza di idee e perché raggelante nell’esempio realizzato per la scena. Riesce a provocare nello spettatore emozioni intense, anche perché lo coinvolge nell’osmosi della recitazione tra platea e palcoscenico.”
“MATRIMONIU PUTATIVU” – 2 atti. Commedia farsesca dialettale. Coautore Nino Di Maria. Presentata nel 2001 in un teatro di Perth da una compagnia siciliana in turnèe in quella città.
“Mette in risalto comicamente le conseguenze della fuga di una moglie, che abbandona il proprio coniuge, portandosi via i risparmi di una vita e lasciandolo povero in canna o quasi. Viene così escogitato, previo un annuncio in un giornale, un “matrimonio putativo” che diventerà legale dopo il divorzio dall’ex moglie. Ma il povero protagonista viene gabbato per la seconda volta dalla sposina putativa che lo lascerà in miseria. Alla fine, il povero don Peppe si consolerà con la donna di servizio, l’unica a rimanergli fedele.”
“’A LUNA ‘NTO PUZZU” – 2 atti. Commedia dialettale.
“La luna nel pozzo è proprio ciò che farà vedere un principe del foro e prossimo deputato alla giovane collaboratrice che viene irretita fino a lasciare il fidanzato medico, ma disoccupato, con false lusinghe e con la prospettiva di una brillantissima carriera forense. Per fortuna, alla fine, la verità viene a galla e la giovane avvocatessa, pentita e umiliata, torna dal fidanzato che la perdona e l’accoglie a braccia aperte, più innamorato di prima, con grande gioia dei familiari.”
“QUANDO SUONA MEZZANOTTE DI NATALE” – 3 atti. Commedia dialettale.
“E’ una favola natalizia per grandi e piccini che si svolge la notte di Natale in casa di un ex ferroviere e della sua numerosa famiglia. Ad un certo punto la favola diventa drammatica e rischia di diventare tragica, a causa di uno dei figli che ha una storia di droga e viene arrestato. Ma le favole, si sa, devono avere un lieto fine e dare a tutti un messaggio di pace e di gioia. Interviene, pertanto, “lo Spirito del Natale” che porta indietro l’orologio al momento dell’inizio del dramma e cambia a lieto fine la favola.”
“FINCHE’ C’E’ VITA…” – 2 atti. Commedia dialettale. Coautore Aldo Lo Castro.
“Uno spaccato di vita contadina degli inizi del secolo scorso, dove un vecchio contadino, non potendo più lavorare il suo giardino di delizie, lo cede a “godi godi”, prima ad uno e alla morte di questo ad un altro, ma alla morte di quest’ultimo, quando il vecchio ha compiuto il secolo di vita, il podere torna di nuovo di sua proprietà.”
“IL PALAZZO DI VETRO” – 3 atti. Commedia dialettale. 2° premio al 10° concorso letterario internazionale AIDO di Livorno. Recitato nel 1997 dal “Teatro Italiano del Western Australia” al Dolphin Theatre di Perth.
“Grottesca e paradossale vicenda al limite della realtà, ma anche una divertente satira al divorzio dove il cosiddetto “progresso”, spesso, stravolge i valori più sacri della famiglia. Il protagonista della pièce, infatti, per riunire le sue due ex famiglie in una pacifica convivenza, progetta un habitat adatto e vi istalla il prodotto della sua incostante e movimentata esistenza. Tutto fila liscio finchè… Il seguito è da scoprire gustando la commedia.”
“GLI SFRATTATI” – 2 atti. Edizione in lingua e in dialetto. 3° premio al 5° concorso letterario “L’ulivo d’oro” di Ragalna.
“Tratto da un fatto di cronaca avvenuto a Catania nel 1980, dove pseudo sfrattati, su suggerimento politico, hanno protestato davanti al Palazzo di città, istallando una tendopoli nella prospiciente piazza per reclamare il diritto alla casa.”
“CONSUMATUM EST” – 2 atti. Edizione in lingua e in dialetto. Segnalazione di merito al 1° concorso letterario regionale “Teatro di Sicilia” di Sampieri 1995.
“Di norma, un matrimonio per essere valido deve essere consumato. Ma quando il “consumante” ha sul groppone 75 anni e la “consumazione” appena 16, in questa nasce una giustificata repulsione che rischia di far scattare l’annullamento, non solo del matrimonio, ma anche del possesso dei beni immobili donati in cambio. Occorre, perciò, salvare “capra e cavoli”… La soluzione nel finale della pièce.”
“LA CASA DELLE VEDOVE” – 2 atti. Commedia dialettale.
“Non è certamente realtà l’intreccio della commedia, ma parto della fantasia dell’autore. Però, se si vuol riflettere un po’, chi ci dice che certi sbocchi della vita quotidiana non siano sollecitati da forze misteriose, che guidano i nostri passi fino a farci prendere decisioni importanti, che cambiano la nostra esistenza? Di vero c’è soltanto che la commedia è un “divertissement” per trascorrere piacevolmente una serata e farsi quattro risate di cuore.”
“SEQUESTRO DA 5 MILIONI DI EURO” – 2 atti. Commedia dialettale.
“Involontario e rocambolesco sequestro di un ricco imprenditore, capitato per puro caso dietro l’uscio di casa dei balordi sequestratori e raccolto privo di sensi. Costoro approfittano della situazione e organizzano immediatamente il sequestro del vecchio, ma non hanno la stoffa né la furbizia dei sequestratori di mestiere; non solo, si indebitano per curare e mantenere il sequestrato malato, ma si fanno scoprire maldestramente.”
“CABARET” – 2 tempi. In lingua e in dialetto.
“Raccolta di divertenti e piacevoli scenette brevi adatte a uno spettacolo di cabaret.”
“LA FAVOLA DELLA VITA” – 2 atti. Commedia dialettale.
“Tutto ciò che può capitare in casa di una normale famiglia, raccontata a mo’ di favola per grandi e piccini, con dei risvolti divertenti, ma anche drammatici che, per fortuna, si concludono a lieto fine e con una morale come tutte le favole.”
“FIOR DI PAPAVERO” – 2 atti. Dramma in lingua.
“Una storia di droga, terminata tragicamente, che lancia un messaggio importante, soprattutto, ai giovani che affrontano la vita. E’ un lavoro concepito didatticamente adatto agli alunni di scuole medie inferiori e superiori i quali, per fortuna solo alcuni, si lasciano irretire da allettanti, ma letali lusinghe, cadendo nella rete di disumani spacciatori che li vanno a cercare fin nelle scuole.”
OPERE ORIGINALI PER RAGAZZI:
“ESAMI, CHE INCUBO!” – 2 atti
“Divertente vicenda di svogliati studenti che, alle porte degli esami, cercano di recuperare il tempo perduto, ma, stanchi, si addormentano e sognano…”
“SALI AMARU” – 2 atti
“Drammatica vicenda sul lavoro nero dei ragazzi nelle saline della provincia di Trapani.”
“LA FAVOLA DEL PANE E DEL VINO” – Atto unico.
“ Fiaba dove animali e cose si materializzano diventando personaggi e insegnando una morale.”
“PAURA DI PARLARE” – Atto unico. 1° premio al concorso nazionale “Ragazzi in Gamba”, organizzato dal Circolo Didattico di Chiusi.
“Dimostra che l’omertà aiuta la mafia, impedendo alla Magistratura di combatterla e sconfiggerla.”
“VIGILIA DI NATALE” – Atto unico. “Una vicenda natalizia a lieto fine, che si svolge tra i giovani componenti di una famiglia, rimasti soli per alcuni giorni, dimostrando di essere maturi e di sapersi organizzare per accogliere i genitori che rientrano in famiglia proprio la sera della vigilia.”
“UNA FANCIULLA CHIAMATA SPLENDORE” – Atto unico
“LE ARANCE D’ORO” – Atto unico
“RE CIANCA” – Atto unico
“Sono tre bellissime favole, in costume d’epoca, tratte dalla raccolta di fiabe di Luigi Capuana.”
“FURFICIANNU ‘NTRA LA CIVITA” – Atto unico.
“Zibaldone martogliano, tratto da alcune poesie della “Centona”.”
ATTI UNICI ORIGINALI:
“LA PILLOLA ANTI GELOSIA”
“LA FEMMINISTA”
“GIUFA’”
“LE AVVENTURE DI GIUFA’”
“GIUFA’, BEATO TRA LE DONNE”
“GIUFA’ ‘NNAMURATU”
TRADUZIONI E RIDUZIONI:
“L’AVARU” – 3 atti in dialetto siciliano, da Molière.
“PSEUDOLUS” – 2 atti in dialetto siciliano, da Plauto.
“L’ALBERGO DEL LIBERO SCAMBIO” – 3 atti, da Feydeau.
“IL MARCHESE DI ROCCAVERDINA” – 3 atti, dall’omonimo romanzo di Luigi Capuana.
“’A LUPA” – 2 atti in dialetto siciliano, da Giovanni Verga.
“CURCULIO E PALINURO” – 2 atti in dialetto siciliano, da Plauto.
“QUEL CERTO VIZIETTO” – 2 atti in dialetto siciliano, da “La cage aux folles” di Jean Poiret.
“RUFFIANO PER PASSIONE” – 2 atti in dialetto siciliano dal “Paraninfo” di Luigi Capuana